È il Primo Maggio 1945
Siamo a Marostica, l’Italia è appena uscita dalla guerra e proprio nel giorno della Festa del Lavoro nasce Vimar, Lo scenario è quello di un Paese uscito da una lunga guerra e con una gran voglia di ricostruire.
La fabbrica di cappelli
Nei primi anni di attività la sede è un vecchio immobile, già fabbrica di cappelli. L’idea, che si dimostrerà vincente, è quella di dedicarsi a prodotti per l’uso civile dell’energia elettrica, basati su elementi ottenuti con lo stampaggio di resina termoindurente.
Portalampade e spinotti
Capostipite è il portalampade, seguito da spine, prese a muro, spinotti per ferro da stiro. Prodotti elementari le cui parti metalliche venivano in parte acquistate e in parte ricavate da fogli cesoiati in strisce con un semplice bilanciere manuale.
E interruttori a pera
Prima degli anni ’50 viene lanciato un prodotto che avrà un grande successo: l’interruttore a pera, che per molti anni connoterà bonariamente Vimar come la fabbrica dei “peretti”.
Complessità costruttiva
Negli anni ‘80 Vimar introduce un differente approccio, nuovo per il settore elettrotecnico: obiettivo è la “qualità totale”, in un settore estremamente complesso per numero di prodotti, quantità dei componenti, tecnologie. Uno sforzo notevole non solo in termini di investimenti, ma anche di progettazione e realizzazione in prima persona delle linee produttive.
Semplicità installativa
In fase di progettazione particolare attenzione viene data agli aspetti di razionalizzazione e semplificazione installativa, verificati attraverso un dialogo costante con il mercato, perseguendo obiettivi di partnership in luogo del tradizionale rapporto commerciale.
Risorse umane
In questo processo determinante è l’elemento umano e il coinvolgimento dell’intera struttura aziendale, in tutte le competenze e a tutti i livelli.
Soddisfazione del Cliente
Il mercato decreta il successo di questa nuova impostazione, suggellata dall’affermazione della serie Idea, che ancora oggi ben rappresenta l’attenzione dell’azienda per la qualità.
La geografia
Il marchio è il tratto distintivo di una marca: dà le coordinate per riconoscerlo, ritrovarlo, ricordarlo. È uno strumento indispensabile per assumere un posizione nella mappa mentale del consumatore. E avere un ruolo in una geografia di mercato sempre più competitiva.
E la storia
Ma come le città, anche i marchi cambiano, si rinnovano, competono. E lasciano una traccia che racconta sia la propria storia, che l’evoluzione del contesto in cui vivono. Come il nostro marchio, che presentiamo nel suo percorso dal 1945 ad oggi.
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